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Il simbolismo astrologico: i glifi dei segni zodiacali.


Forma che richiama lo sprizzare delle forze nella primavera, la Potenza fecondatrice dell’organo genitale maschile. Il triangolo con il vertice in basso: la sostanza in cui si riflette l’Essenza portata dal germe. Il principio manifesto. Lettera A rovesciata: riflesso del principio creatore nella sostanza da lui penetrata.
 


Testa cornuta del bue o bovide. Matrice, principio ricettivo: calice, coppa pronta a ricevere il raggio divino (corna o mezzaluna simbolo della ricettività). Il cerchio simbolo di totalità e la mezzaluna, simbolo di ricettività, rappresentano insieme la Materia prima, sostanza che attende e attira il raggio fecondatore. Principio di ogni creazione.


Due linee parallele inquadrate da due linee orizzontali rappresentano l’interazione dei due principi dell’1 e del 2. L’affinità tra la modalità positiva, irradiante (Ariete) e quella ricettiva (Toro).
L’interazione dei due principi ne genera un terzo, un’unità nuova di ordine susseguente ed inferiore, che riflette l’unità primordiale e a sua volta si divide per continuare la manifestazione (evoluzione attraverso le forme).
 
L’immagine evoca il processo di gestazione e rappresenta, oltre alle chele del granchio (cancer in latino significa gambero) l’attrazione e la danza di due elementi-germi di segno opposto che si attirano e finiscono per assorbirsi per generare organismi sempre più differenziati. Questi due germi possono essere paragonati alla coppia spermatozoo-ovulo, ai rudimenti di una nebulosa in atto di formarsi, alle polarità positive-negative di un atomo che attirano nuove unità per aggregarsi in forme più complesse…

Il logo del Leone riproduce la coda dell’omonimo animale. In alcuni zodiaci appare anche il posteriore dell’animale stesso per sottolineare le passioni grezze che necessitano di essere sottomesse all’erosione e al sacrificio al fine di poter essere trasmutate in materia nobile.

Nelle mitologie di tutti i popoli il Leone resta la cavalcatura delle grandi dee (Durga, Cibele) per simboleggiare la forza degli istinti dominata dall’intelligenza e dalla bellezza.

Il logo della Vergine è costituito dalla “M” lettera che rappresenta l’Acqua primordiale o potenzialità universale in cui risiede il germe simboleggiato dall’ultima gamba della “M” che ritorna su se stessa per dare forma ad un piccolo cerchio o seme. In questo senso si ricollega anche alla spiga del grano, altro simbolo della Vergine, per indicare la stagione della spigolatura e della “pulizia” dei semi dalla paglia o crusca, quindi la ricerca della purezza e dell’essenzialità.

Il logo è formato da due linee orizzontali: una continua e una spezzata da un’ansa che si sviluppa verso l’alto. Queste due linee sono analoghe all’Essenza e alla Sostanza e perciò simboleggiano insieme il significato del segno: l’Equilibrio come giusto rapporto tra essenza e sostanza. Gli alchimisti del Medio Evo utilizzavano la linea superiore per simboleggiare l’operazione della distillazione e della sublimazione e quella inferiore per simboleggiare l’operazione della precipitazione. La distillazione infatti procede all’estrarre l’Essenza da una sintesi di elementi, la precipitazione a separare un solido da un liquido nel quale si trova disciolto, cioè ad estrarne la sostanza.

Il geroglifico dello Scorpione è composto da una “M” simbolo dell’Acqua primordiale, della matrice, che termina con un dardo. Troviamo dunque insieme i simboli della nascita e della morte, ovvero la trasformazione attraverso il sacrificio. L’Acqua primordiale è simbolo di ogni nascita, la freccia o dardo, che ritroviamo anche nel glifo di Marte, governatore dello Scorpione, significa Morte, lotta, sofferenza. La “M” con il dardo significa dunque “ritorno allo stato primordiale attraverso la sofferenza e la Morte” ovvero la liberazione dagli strati più grossolani. Questo processo è analogo a quello dell’istolisi, ovvero la trasformazione del bruco in farfalla, e ben simboleggiato dal doppio logo dello Scorpione: il temibile insetto portatore di veleno mortifero e l’Aquila simbolo ascensionale.

Una freccia diretta verso l’alto che sormonta una croce. La punta della freccia è a triangolo e simboleggia il movimento creatore, la Trinità essenziale che trascina la croce Spazio-Tempo-Materia.

Sagittario infatti deriva dal latino “Sagitta” che significa freccia il quale ha assonanza anche con le parole “Sagio” (percepire, intuire rapidamente) e “Sagus” che significa saggio, che sa.
Il Sagittario è rappresentato inoltre dal Centauro il cui corpo nella parte inferiore è quello di un cavallo e nella parte superiore quello di un uomo che scocca una freccia. Esso ci parla dunque della triplice natura di questo segno che sintetizza la natura animale e quella spirituale elaborandone la sintesi attraverso l’uomo.

Il Glifo del Capricorno non è immediatamente decifrabile: esso stilizza i tratti della Capra e della coda del Pesce animali che simboleggiano la Terra e l’Acqua, l’altezza e la Profondità dominate grazie agli insegnamenti di questo segno che rappresenta la decima tappa del percorso evolutivo attraverso i segni zodiacali. La particolarità del glifo è il ritorno su se stesso che sicuramente allude al distacco e all’ascetismo tipici di questo segno.


Il glifo dell’Acquario è composto dal geroglifico egizio che rappresenta L’Acqua, sostanza primordiale. Ripetuto due volte, come nel caso del simbolo dell’Acquario, allude al doppio passaggio tra Cielo e Terra, al continuo passaggio dell’energia cosmica da un luogo all’altro, da un recipiente (corpo) ad un altro (ripetuto tre volte è simbolo della protomateria). La doppia onda dell’Acquario rappresenta perciò anche l’essenza della Vita nel suo incessante scorrere attraverso tutti gli esseri e le forme.

Il glifo di questo segno è la stilizzazione di due Pesci che nuotano in senso contrario uniti per la bocca da un filo d’argento. Esso rappresenta ovviamente l’incontro del finito con l’infinito, l’uscita da un ciclo e l’entrata in un nuovo ciclo. Il pesce che nuota verso il basso rappresenta l’involuzione dell’Energia nella Materia; quello che nuota verso l’altro l’evoluzione /spirito/coscienza attraverso la Materia da essa sublimata. I due Pesci, che appaiono anche come simbolo dell’omonima costellazione, fanno probabilmente riferimento anche alla leggenda dei Pesci che salvarono Afrodite e suo Figlio Eros dal mostro Tifone trasportandoli sul proprio dorso.

Elisabeth Mantovani
potete contattare Elisabeth Mantovani scrivendo a info@elisabethmantovani.com



Elisabeth Mantovani



Astrologa, Storico dell'Arte, esperta di Arte e Simbolismo
Guida Turistica della Regione Emilia Romagna.


Il mio percorso e le mie
attività.
Mi interesso sin da giovanissima allo studio dei simboli e all’Arte.
Ho iniziato il mio percorso all’interno degli insegnamenti esoterici avvicinandosi all’arte simbolica di fine ottocento, in particolare all’arte visionaria di Blake, al misticismo e al modo di concepire il fare pittorico dei prerafaelliti.

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