Uno sguardo al Cielo di questi mesi
Dopo diverse settimane di assenza ritorno con un bollettino astronomico e astrologico per dare uno sguardo al cielo di questi mesi. La mappa esaminata è quella particolare dell'eclissi lunare dello scorso 5 luglio 2020 occorsa a 13° del segno del Capricorno (283° sull'eclittica). Essa ha coagulato due aspetti rari che marcano l'andamento di un anno di profonda crisi e di oscurità delle coscienze: la congiunzione Giove - Saturno a cui si è aggiunta in questo caso la Luna coinvolta in un'eclissi penumbrale.

Lo scorso marzo, intorno all'Equinozio, il cielo era stato marcato da un'altra configurazione molto rara, che si verifica ogni 805 anni, ovvero la congiunzione di Marte con Saturno e Giove. La scoperta poco successiva della cometa NeoWise, acronimo di "Near earth object wide-field infrared Surbey explorer", ma la cui nomeclatura sembra foriera di attuali orientamenti e consigli futuribili, conclude un quadro che gli scienziati - astrologi pre - illuministi non avrebbero esitato a riconoscere e a descrivere con il termine lapidario di "fine". Secondo lo scienziato - astrologo cristiano Pietro d'Ailly la presenza della Luna al plenilunio associata alla congiunzione Giove - Saturno sarebbe stata indice della venuta dell'Anticristo intorno all'anno 1782. Gli studi Pietro d'Ailly furono alla base della letteratura astrologica che si occupò per 500 anni dello studio delle epidemie, della peste, delle ragioni del loro insorgere e dei metodi con cui curarle. Anche Ruggero Bacone riprese gli studi di Pietro D'Ailly, individuando l'avvento dell'Anticristo nella congiunzione di Giove e Saturno alla Luna durante un'eclissi.
Quel che è certo è che tutti questi aspetti, che per migliaia di anni, contando anche la ricca letteratura babilonese, sasanide e greca, avevano indicato rivolgimenti epocali, crisi, carestie, peste o la nascita di profeti e movimenti che avrebbero cambiato il mondo, occorrono insieme quest'anno, nel 2020, e questo fatto è, anche per chi non ha "fede negli astri", di grandissimo interesse letterario, oltre che premonitivo per i pochi che conoscono ancora l'antica "scienza degli astri". Si conti inoltre un altro fatto rilevante: ovvero che Giove e Saturno, dopo un balletto che dura dallo scorso marzo, si uniranno in una congiunzione esatta il prossimo 21 dicembre, il giorno del Solstizio d'inverno, nel "segno dell'Umanità", così come era chiamato già da Tolomeo, ovvero l'Acquario, dando vita a una media congiunzione, aspetto che si verifica ogni 240 anni e che determina il passaggio ad una nuova stagione dell'anno cosmico sasanide. Secondo Tolomeo, inoltre i segni a "figura umana" orienterebbero l'evento sull'umanità. Nel 1345 lo stesso aspetto era stato individuato da Levi Ben Gerson come inizio della peste che straziò l'Europa, provenendo dall'Asia, e che fu chiamata "mors negra". La menzione della congiunzione di Giove e Saturno come indizio dell'inizio della peste nel 1345, si trova anche nel più noto documento "Cronica" di Matteo Villani. La situazione di epocale cambiamento che si è resa palese nel marzo del 2020 con la triplice congiunzione di Giove, Marte e Saturno, ha dunque avuto un momento di ulteriore rilascio il 5 luglio 2020 con l'eclissi di Luna e il ripresentarsi, in congiunzione ad essa, della congiunzione di Giove e Saturno. Un ulteriore momento di rilascio dell'enorme situazione che stiamo vivendo si avrà in autunno con la lunga retrogradazione di Marte in Ariete e la conseguente quadratura con la congiunzione Giove e Saturno nel Capricorno. Mentre da metà anno gli effetti di tale congiunzione, coinvolgeranno le Americhe (come già avevamo indicato nel nostro precedente articolo di dicembre 2019), per rimandare poi il riflusso di nuovo verso oriente. Numerosi sono i passaggi significativi che lo studioso preparato può scorgere e individuare quest'anno, non senza un certo stupore, vista la loro eccezionalità e il fatto altrettanto eccezionale che accadano tutti insieme, nell'arco di uno stesso anno tropico. L'astrologia non è una scienza per chi cerca sensazionalismi ma per studiosi dedicati, per filosofi e uomimi saggi. Essa ci svela i ritmi del tempo increato, Zurvan Akanara, degli antichi persiani, in cui ogni cosa ciclicamente si rinnova e nel quali solo i sapienti possono cogliere il senso di queste alterne vicende, di come gli stessi aspetti, come le vicende umane, si ripetano ma mai nello stesso contesto. Ma queste vicende ai molti passano davanti come dettami minacciosi di astri lontani, oscure sfortune del contingente, oggetti della sfera dei curiosi o ancora peggio di chi disperato cerca fortuna in qualche imbroglio; l'attesa li rode, la vita nel corpo li consuma. Eppure "il cielo è tutto dentro di noi, che abbiamo il vigore del fuoco e una celeste origine."
Elisabeth Mantovani
Potete contattare Elisabeth Mantovani scrivendo a info@elisabethmantovani.com
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